Convegno
tenutosi sabato ad Abbiategrasso al Castello Visconteo Domencia 18 Ottobre 2015 sul tema agricoltura. Relatori: Andrea Castelli - psicologo,
Arcangelo Ceretti - geriatra, Dario Bressanini - docente di chimica e
tecnologia degli alimenti, Donatello Santoni - agronomo ecotossicologo e
Fabrizio Castoldi - presidente gruppo BCS. Lettera inviata ai giornali. Gent.
Direttore , ho partecipato ad una parte del Convegno " Mangiar sano
,mangiar bene , mangiar tutti ", organizzato dalla Fondazione Golgi
Cenci sabato pomeriggio al Castello Visconteo , e vorrei fare alcune
osservazioni ai relatori .
Alcuni di essi hanno supportato tesi che miravano a
screditare l'agricoltura biologica raccontando anche mezze falsità , ma quello
che non mi è chiaro è il perchè chi ha organizzato questo Convegno ha voluto
sferrare questo attacco all'agricoltura biologica o come ha detto il Dott.
Donatello Sandroni , agronomo , giornalista , ai sostenitori della decrescita
felice . Mi preme soprattutto far notare che il Dott. Sandroni ha
scorrettamente usato dei dati senza mostrarne degli altri , faccio alcuni
esempi .
Ha parlato
dell'uso dei pesticidi partendo dal referendum indetto dal Sindaco di Malles
sostenendo che gli abitanti trentini pensavano così di liberarsi da questi
prodotti ma in realtà non è così e in tal senso ha citato dei dati
americani in cui si evidenzia il fatto che anche nel biologico si usano
pesticidi . Quindi ha citato i prodotti usati nel bio : Rame -zolfo - rotenone
e piretro , sostenendo che anche questi sono prodotti tossici , e affermando
che però il rotenone non è più autorizzato , peccato che si sia scordato di
citare poi i 300 circa prodotti consentiti nell'agricoltura convenzionale .
Nel 2009 la
Ue ha bandito ben 22 tra le sostanze più usate nei decenni passati e purtroppo
gli effetti di quelli consentiti si sapranno solo fra un certo numero di anni .
Il problema più grosso consiste poi non solo nella dose massima
consentita per il singolo pesticida, quanto piuttosto nell’azione congiunta di
più principi attivi. Sandroni ha affermato che in Italia il 95 % dei controlli
effettuati sugli alimenti è regolare ,dimenticandosi che purtroppo è proprio la
sinergia tra le diverse sostanze che provoca dei problemi , accentuati poi se
si va a consultare i dati forniti dall' Ispra sullo stato delle acque
superficiali e profonde . Ma di questi dati , che sono molto preoccupanti ,
nemmeno l'ombra .
Per quanto
riguarda l'orto frutta ,certamente rame e zolfo essendo metalli , vanno usati e
dosati con cautela , ma ci sono settori nel biologico dove non è assolutamente
richiesto alcun trattamento , penso al cerealicolo , allo zootecnico ,dove la
rotazione delle colture rimane la principale tecnica agronomica usata .
Ricordiamo
poi l'uso degli insetti utili come antagonisti di quelli dannosi . Inoltre
i bravi vignaioli sanno che il trattamento fitoiatrico rappresenta l'ultimo
atto della difesa del vigneto che si basa sul ridurne la suscettibilità
applicando le corrette pratiche agronomiche. In particolare i produttori bio
sono fortemente impegnati nel mettere in atto strategie colturali in grado di
aumentare la resistenza delle piante e diminuire la virulenza dei patogeni.
Il dott.
Bressanini invece ha voluto rimarcare che non dobbiamo farci prendere dai falsi
miti della naturalità e ci ha dimostrato che anche in natura avvengono
mutazioni che portano alla creazione di varietà vegetali migliorative
degli standard produttivi , alcune sono state indotte dai ricercatori
attraverso irradiazioni dei semi , e alcune mutazioni hanno poi selezionato le
varietà più utili all'uomo .iente di male infatti se i contadini possono poi
coltivarsi le loro sementi e riprodurle senza dover ricorrere poi all'acquisto
dei semi OGM prodotti invece dalle multinazionali e non riproducibili .
Per quanto
riguarda poi la paura che il biologico non possa sfamare il mondo perchè produce
troppo poco per unità di superficie è anche questa una falsità , le
aziende orticole biologiche del territorio hanno problemi opposti , quali
quelli della collocazione del prodotto , non certo quelli delle qualità o della
quantità.
Nella nostra
azienda biologica da latte abbiamo avuto si un calo produttivo di circa il 20%
della produzione di latte ma pienamente compensato dalla maggior produttività
foraggera ottenute con le rotazioni nelle campagne, e un aumento del reddito
avuto dall'aumento del prezzo del latte e dalla riduzione dei costi dei
farmaci per una migliore salute e produttività della mandria .
Molte lacune
quindi nelle relazioni che ho potuto ascoltare ,e la cosa che mi preme di più
dire è che probabilmente la diffusione del biologico incomincia a far paura
perchè chi sceglie di produrre o di acquistare prodotti bio lo fa seguendo un
percorso culturale di conoscenza e di appropriazione di strumenti conoscitivi
che preoccupano chi si arricchisce sulla pelle delle persone , siano essi agricoltori
poco informati o consumatori inconsapevoli.
Il grosso
sforzo comune che si sta facendo nei nostri Parchi è di mettere in relazioni
gli agricoltori più sensibili con i cittadini , avvicinarsi alle loro richieste
, formando agricoltori consapevoli e non soggetti alla propaganda commerciale a
cui spesso devono limitarsi perchè oberati dal lavoro e dalla fatica .
E
all'immagine dei buoi che tiravano l'aratro a cui sorridendo l'agronomo ha
voluto far riflettere chi crede nella "Decrescita felice "
Cascina Isola Maria contrappone quella delle nostra cavalla Merens
"Aigo " con cui abbiamo avviato il progetto di recupero del
Cavallo da lavoro nel Parco agricolo Sud Milano , piccolo contributo alla
mitigazione dei cambiamenti climatici e soprattutto supporto alla
battaglia NO Tangenziale .
Perchè
ognuno può fare la sua parte come si impara da una storiella africana .
" Un giorno in una foresta
scoppiò un incendio.Tutti gli animali scapparono e restarono a guardarla
terrorizzati e impotenti mentre bruciava.Tutti,a parte un colibrì che cominciò
a volare avanti indietro verso la laguna più vicina ; raccogliendo una
goccia d'acqua nel becco e lanciandola sull'incendio.Quando gli altri animali
chiesero stupefatti che cosa pensava di cambiare con quella goccia,il colibrì
senza fermarsi rispose: "Non lo so ancora, ma faccio la mia parte
".
Renata Lovati Cascina Isola Maria Parco Agricolo
Sud Milano
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