PUBBLICATO SUL SOLE 24 ORE-Un progetto
contrastato anche dal Parco del Ticino, dal Parco Agricolo Sud Milano, dalla
Citta Metropolitana di Milano, dai comuni di Albairate, Cassinetta di
Lugagnano, Cisliano, Cusago, nonché da migliaia di cittadini che chiedono di
indirizzare i fondi verso una seria riqualifica delle strade esistenti, per il
miglioramento e l'ammodernamento dei mezzi di trasporto pubblici, per la
realizzazione di piste ciclabili che mettano in comunicazione i diversi comuni
del territorio.Da
sottolineare il fatto che l'area del sud ovest milanese è caratterizzata dalla
presenza di due grandi parchi, il Parco del Ticino e il Parco Agricolo Sud
Milano.
Il Parco
della Valle del Ticino è, come estensione, il primo parco fluviale d'
Europa.Nel dicembre 2002 il parco del Ticino è entrato a far parte del circuito
Mam (Man and Biosphere). Le riserve della biosfera sono zone ad alto pregio
ambientale riconosciute a livello internazionale nel quadro del programma
dell'Unesco allo scopo di promuovere una relazione equilibrata tra gli esseri
umani e la biosfera. E'evidente che una Superstrada in questo territorio è
incompatibile con i vincoli imposti dall'Unesco.
Di
importanza rilevante è poi la presenza nel parco del Ticino del Naviglio Grande
che prende le sue acque dal Ticino nei pressi di Tornavento e scende fino a
Abbiategrasso dove, con un'ampia curva piega verso Milano per terminare nella
darsena di Porta Ticinese. La costruzione del Sistema dei Navigli ebbe inizio
nel 1179, è quindi il primo canale navigabile del mondo moderno.
Il
territorio sito ad ovest sud-ovest della Città di Milano si contraddistingue
per la spiccata e persistente vocazione agricola, rafforzata appunto
dall'istituzione di specifici parchi regionali, fondati su forti requisiti di
continuità rurale.
I caratteri
di quest'area non possono che incoraggiare le adesioni alle direttive della
nuova Politica agricola comunitaria, sempre più orientata a favorire forme di
coltivazione rispettose dell'ambiente (coltivazione integrata e agricoltura
biologica) e interventi di riqualificazione e manutenzione paesistica,
incoraggiando così una nuova figura sociale dell'agricoltore di ciascuna
regione degli Stati membri: produrre beni tipici e di qualità, orientati ad un
mercato sensibile e integrare il reddito agricolo attraverso una
multifunzionalità aziendale (servizi di agriturismo); tratteggiando così il
possibile, intelligente futuro dell'agricoltura lombarda, entro una più ampia
geografia europea, impegnata nel medesimo sforzo di salvaguardia e continuità.Ebbene, i
progetti infrastrutturali Anas - Sea sostenuti dalla Regione Lombardia,
ignorano il patrimonio storico e smontano parimenti ogni possibile sviluppo
rurale, rendendo del tutto caduchi i descritti indirizzi comunitari.
I danni che
verrebbero arrecati dalle minacciate opere stradali a ciascun elemento del
territorio agricolo sono di immediata evidenza: diminuzione della superficie
coltivata, espropri e scorpori dei fondi, taglio e scomposizione del
delicatissimo reticolo irriguo, interruzione degli attraversamenti a raso e
della viabilità rurale, danni alle colture, inquinamento atmosferico, acustico
e paesistico.
Nessun
risarcimento, nessuna frettolosa e maldestra ricostituzione dell'antica rete
irrigua o dei collegamenti tra aziende agricole, nessuna barriera sintetica o
vegetale potrà sanare un danno destinato a crescere negli anni: i fondi
scorporati e le aziende limitrofe alle strade perderanno ogni potenzialità
agricola per orientarsi ad altre destinazioni facilmente insediabili lungo i
grandi assi stradali.
Ma l'effetto non si limiterà alle aree marginali e finirà
con ripercuotersi , maglia per maglia, sull'intero sistema rurale, gradualmente
pressato da un contesto di spinte del tutto incompatibili con gli indirizzi
comunitari: il punto d'arrivo potrebbe essere quello toccato all'Alto Milanese,
appena camuffato da qualche rara mitigazione.
* Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano
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