Lo smog accelera
l’invecchiamento del cervello e mette a rischio il cuore, ma con alcune differenze persino tra le grandi
città. Accade così che l’inquinamento atmosferico a cui sono esposti gli
abitanti di Milano e Torino risulti più nocivo di quello riservato
ai cittadini di Roma. Nello
specifico gli effetti dannosi dello smog su cuore e cervello sarebbero dovuti all’accelerazione dei
processi aterosclerotici ed arteriosclerotici. I dati sono stati presentati
ieri a Milano in occasione della presentazione della “Terza settimana nazionale
dell’ipercolesterolemia familiare, in programma dal 19 al 24 settembre e
promossa dalla Società Italiana
per lo Studio dell’Aterosclerosi.
Gli effetti dello smog verrebbero
amplificati in corrispondenza di livelli elevati dicolesterolo nel sangue. Il particolato fine
aggraverebbe in particolare i processi
infiammatori polmonari
e nel sangue, con la conseguenza di indurre o aggravare danni soprattutto alla
carotide.
Confrontando
i dati forniti da ISPRA Ambiente, relativi all’inquinamento daparticolato fine (PM2.5), con le elaborazioni
statistiche a carattere medico i ricercatori hanno concluso come proprio tale
combinazione di fattori sia alla base delle differenze tra Roma Capitale, che
vanterebbe un minore tasso di inquinamento medio, e le due grandi città del
Nord Italia.
Maggiori
rischi quelli corsi dagli automobilisti secondo uno studio condotto
dall’Università del Surrey. Il gruppo di ricercatori guidati dal Dott. Prashant
Kumar ha indicato l’esposizione
allo smog di chi
si trova fermo nel traffico come 29 volte superiore rispetto agli altri.
Smog: stare fermi nel
traffico fa male alla salute, studio lo conferma- (da http://www.greenstyle.it/ )
Chi in questi mesi estivi è rimasto in città avrà notato una notevole
diminuzione del traffico quotidiano, a tutto vantaggio della
propria salute, ma chi si sarà ritrovato in coda, ai semafori o in autostrada,
per i cosiddetti “partenze e ritorni in massa”, avrà respirato delle quantità
di particolato molto più alte rispetto a chi viaggia nel
flusso regolare delle auto.
l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)
ha classificato l’inquinamento atmosferico (più intenso nelle città) tra i primi
10 fattori che aumentano la mortalità media.
Si
parla di 7 milioni di morti premature ogni anno. In Europa sono state 400 mila
le persone decedute prematuramente, solo nel 2012, per cause legate alla
presenza di un’aria sempre più irrespirabile.
Il
team di scienziati, guidati dal Dr.
Prashant Kumar, ha scoperto che rimanere in macchina con i finestrini aperti e la
ventola dell’aria accesa, in corrispondenza di un semaforo, in cui si crea un
minimo di coda e di traffico, espone il guidatore e i passeggeri
all’assorbimento di particelle nocive fino a 29 volte la quantità alla quale si
sarebbe esposti in condizioni di flusso libero.
A
distanza di un anno i ricercatori hanno condotto degli esperimenti per capire
come difendersi in queste condizioni: lungo un percorso di 6 km, nel quale si
snodavano 10 incroci, sono stati provati 5 diversi tipi di settaggio dell’auto.
La soluzione migliore è risultata quella con finestrini chiusi e ventilazione
disattivata o con sistema di ricircolo attivato (per esempio quando per il
troppo caldo si deve tenere il climatizzatore acceso). In questo modo è
possibile ridurre fino al 76% la quantità di inquinanti all’interno
dell’abitacolo.
Nello
studio, pubblicato quest’anno all’interno del documento dal titolo “Emerging
Investigators Issue in the Royal Society of Chemistry’s Journal Environmental
Science: Processes and Impact”, si stima che, per chi per lavoro è abituato a
stare nel traffico, il 25% delle polveri inalate è dovuto al 2% di tempo totale
passato in coda. Il Dr. Kumar spiega:
Ove
possibile e condizioni meteorologiche permettendo, quando si è fermi nel
traffico o al semaforo, uno dei migliori modi per limitare l’esposizione è
tenere i finestrini chiusi, i ventilatori spenti e cercare di aumentare la
distanza tra voi e la macchina di fronte.
Se il ventilatore
o il climatizzatore deve essere acceso, l’impostazione migliore sarebbe quella
del ricircolo all’interno della vettura senza che l’aria venga presa
dall’esterno. Ovviamente migliorare l’efficienza dei sistemi di filtraggio dei
veicoli in futuro potrebbe portare ulteriore beneficio nel limitare
l’esposizione su strada in situazioni del genere.
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