(da Ticinonotizie.it del 20 dic. 2016)Questa la
posizione dell’On.le Massimo De Rosa, parlamentare del Movimento 5 Stelle e
componente della Commissione Ambiente in relazione agli ultimi sviluppi del
progetto Vigevano Malpensa- MAGENTA – Come se tutti gli incontri, i dibattiti dai quali era nato il
nuovo progetto di Città Metropolitana, non fossero mai esistiti. Questo almeno
è quanto fatto filtrare a mezzo stampa, in seguito al vertice del Consiglio
Superiore del Lavori pubblici, tenutosi a Roma lo scorso 15 dicembre fra rappresentanti del ministero
e rappresentanti delle amministrazioni locali.
Il prossimo 27 gennaio
i soli sindaci interessati (Magenta, Robecco, Albairate, Cassinetta di
Lugagnano e Abbiategrasso) dal primo stralcio
funzionale della Magenta-Vigevano saranno chiamati a dare un parere non vincolante presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che a sua volta esprimerà un parere non vincolante sul progetto stralcio.
Un passaggio
istituzionale dovuto e previsto dalle leggi che regolano la realizzazione di
grandi opere di interesse nazionale, un passaggio che indica il progredire
lento ma inesorabile dell’opera che devasterà gran parte del territorio
Abbiatense-Magentino. Nessuna novità tecnica o progettuale è stata proposta in
quella sede ma la spiegazione di quello che è il progetto stralcio con data di
modifica datata novembre 2014.
Pare dimenticata,
quindi, la riprogettazione dei tratti A (Albairate/Magenta) e B
(Albairate/Baggio), ipotizzata dal progetto realizzato da Città Metropolitana
ad inizio 2016.
Ipotesi che all’epoca
aveva trovato sia l’accordo dei sindaci, sia quello dei cittadini, da anni
contrari a quella che considerano un’opera inutile e dannosa per il territorio,
e che avevano considerato le modifiche proposte come una prima vittoria.
Dello stesso avviso
anche Massimo De Rosa, portavoce del Movimento Cinque Stelle, il quale aveva presentato al ministero le istanze di attivisti e
gruppi locali: “Chiediamo sia fatta chiarezza” esordisce il deputato:
“Chiediamo a Città Metropolitana ed in particolare al suo vicesindaco Arianna
Censi e ai sindaci dei Comuni coinvolti, se le modifiche proposte siano state
del tutto affossate e se l’idea ora sia quella di tornare al progetto
originale”. La paura è quella che, nel silenzio, dopo aver illuso cittadini e
comitati locali con proposte di mitigazione, si sia voluti tornare al progetto
originario.
Un dubbio suffragato
anche dal modo in cui sono state nuovamente annunciate come accorgimenti a
tutela dell’impatto ambientale strade a raso e gallerie green
compliant,dimenticandosi che si trattava di opere già analizzate e discusse fin
dal novembre del 2014. Data in cui è stato diffuso il progetto stralcio,
ampiamente analizzato e rigettato dalla maggior parte degli enti locali.
La posizione dei
cittadini e degli attivisti locali non cambia: “Serve un attraversamento sicuro
per Robecco; serve una riqualifica di via Dante ad Abbiategrasso anche con la
realizzazione di circonvallazioni esterne; serve una rotonda in prossimità di
Ozzero; servono le riqualifiche delle due arterie principali che portano a
Milano; togliere i semafori in favore di rotonde: serve rammodernare e
raddoppiare la linea ferroviaria Milano Mortara, partendo dal tratto Albairate-Abbiategrasso;
serve una rete di piste ciclabili che colleghino i nostri paesi, serve una rete
di trasporto pubblico locale efficiente e funzionante”. Pensiero sintetizzato
da De Rosa: ” I cittadini chiedono sia ascoltata la loro voce, ma soprattutto
sia fatta chiarezza in merito ai progetti. Serve questo, non la realizzazione
di grandi, quanto devastanti e costose, opere inutili”.
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