Oggetto: Petizione n.
0090/2017, presentata da A. G., cittadina italiana, a nome dei comitati
"No -Tangenziale Parco del Ticino" e "Parco Agricolo
Sud-Milano" firmata insieme ad altre 655
persone, sulla costruzione di una complessa infrastruttura stradale
in aree protette
Egregio signor Ministro,
Con la presente mi pregio informarla che i membri della commissione per le petizioni del Parlamento europeo, nella riunione dell ' 11.10.2017, hanno esaminato e discusso la petizione in oggetto in presenza di alcuni cittadini firmatari e di un rappresentante della Commissione europea. La nostra commissione ha deciso di tenere aperta la petizione poiché
Con la presente mi pregio informarla che i membri della commissione per le petizioni del Parlamento europeo, nella riunione dell ' 11.10.2017, hanno esaminato e discusso la petizione in oggetto in presenza di alcuni cittadini firmatari e di un rappresentante della Commissione europea. La nostra commissione ha deciso di tenere aperta la petizione poiché
dall '
audizione dei cittadini firmatari e di alcuni Sindaci presenti, nonché dal
dibattito fra i Membri della commissione, è emerso un insanabile vizio della
procedura di impatto ambientale riguardante il progetto di superstrada,
che sarebbe stato modificato rispetto al piano iniziale del 2008 e, quindi,
necessiterebbe una nuova VIA.
In particolare, gli eurodeputati.
condividono le critiche dei cittadini sull'opera stradale in questione,
anacronistica e sovradimensionata, perché penalizza le alternative di mobilità
sostenibile (trasporto pubblico e piste ciclabili) e provoca effetti
devastanti sul sistema
idrico, la biodiversità, l'agricoltura e il paesaggio dei navigli lombardi e
della zona del Parco del Ticino.
Mi
risulta inoltre che la situazione di degrado della qualità dell'aria in Italia
e nella Pianura Padana
ha raggiunto livelli insostenibili. Al riguardo il 28 maggio 2015 la
Commissione europea ha inviato all'Italia una lettera di messa in mora
(procedura di infrazione n. 2015/2043) e più recentemente, il 15/2/17, un
parere motivato, per non aver ottemperato agli obblighi previsti dalladirettiva
2008/50/CE relativa alla qualità dell ' aria, con riferimento al mancato rispetto
dei valori limite
di biossido di azoto (N02) in zone e agglomerati localizzati in diverse
regioni, fra cui la Lombardia.
Per quanto Concerne il PM 10, una procedura d'infrazione (n.
2014/2147) nei confronti dell'Italia è stata avviata nel luglio 2014, con I
'invio di una lettera di messa in mora, per non aver rispettato, tra il 2008 e
il 2012, in diverse zone ed agglomerati, i valori limite giornalieri e armuali
stabiliti nell'allegato XI della stessa direttiva sulla qualità dell 'aria.
E
l'inottemperanza, da parte dell'Italia, alle norme sulle concentrazioni massime
di PMIO (e altri inquinanti gassosi) nell'aria ha già costituito oggetto di una
procedura di infrazione, la n. 2008/2194, archiviata nel giugno 2013 dietro
-promessa, da parte italiana, dell'adozione di un cospicuo pacchetto di misure
per ripristinare
il rispetto dei massimali previsti dalla direttiva 2008/50/CE.
Infine con una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione
europea (19 dicembre 2012, C-68/11) l'Italia era già stata riconosciuta
responsabile della violazione della legislazione UE in materia d'inquinamento
atmosferico per gli anni 2006 e 2007. In tale contesto il progetto in questione appare
controproducente sotto tutti i punti di vista (economico, ambientale e
sanitario). Ne consegue che, se fosse portato a termine sulla base di una VIA
obsoleta, potrebbe contribuire a una decisione da parte della Commissione di
deferire di nuovo l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per le
persistenti violazioni dei limiti d'inquinamento atmosferico.
Per questo motivo la prego di intervenire presso le autorità
competenti a livello regionale affinché adottino provvedimenti idonei a
scongiurare il prodursi degli effetti sopra enunciati.
Ringraziandola per la sua attenzione e confidando in una sua
risposta, voglia gradire i miei più distinti
saluti.
Cecilia Wikström Presidente
della commissione per le petizioni
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