sabato 9 dicembre 2017

Risposta del Parlamento Europeo alla Petizione contro la Tangenziale - " Progetto controproducente-Ripetute violazioni EU - Inquinamento insostenibile "

Oggetto: Petizione n. 0090/2017, presentata da A. G., cittadina italiana, a nome dei comitati "No -Tangenziale Parco del Ticino" e "Parco Agricolo Sud-Milano" firmata insieme ad altre 655 persone, sulla costruzione di una complessa  infrastruttura stradale in aree protette
Egregio signor Ministro,
Con la presente mi pregio informarla che i membri della commissione per le petizioni del Parlamento europeo, nella riunione dell ' 11.10.2017, hanno esaminato e discusso la petizione in  oggetto in presenza di alcuni cittadini firmatari e di un rappresentante della Commissione europea. La nostra commissione ha deciso di tenere aperta la petizione poiché

dall ' audizione dei cittadini firmatari e di alcuni Sindaci presenti, nonché dal dibattito fra i Membri della commissione, è emerso un insanabile vizio della procedura di impatto ambientale riguardante il progetto di  superstrada, che sarebbe stato modificato rispetto al piano iniziale del 2008 e, quindi, necessiterebbe una nuova VIA.



 In particolare, gli eurodeputati. condividono le critiche dei cittadini sull'opera stradale in questione, anacronistica e sovradimensionata, perché penalizza le alternative di mobilità sostenibile (trasporto pubblico e piste ciclabili) e provoca effetti devastanti sul sistema idrico, la biodiversità, l'agricoltura e il paesaggio dei navigli lombardi e della zona del Parco del Ticino.  

              Mi risulta inoltre che la situazione di degrado della qualità dell'aria in Italia e nella Pianura  Padana ha raggiunto livelli insostenibili. Al riguardo il 28 maggio 2015 la Commissione europea ha inviato all'Italia una lettera di messa in mora (procedura di infrazione n. 2015/2043) e più recentemente, il 15/2/17, un parere motivato, per non aver ottemperato agli obblighi previsti dalladirettiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell ' aria, con riferimento al mancato rispetto dei valori  limite di biossido di azoto (N02) in zone e agglomerati localizzati in diverse regioni, fra cui la Lombardia.

Per quanto Concerne il PM 10, una procedura d'infrazione (n. 2014/2147) nei confronti dell'Italia è stata avviata nel luglio 2014, con I 'invio di una lettera di messa in mora, per non aver rispettato, tra il 2008 e il 2012, in diverse zone ed agglomerati, i valori limite giornalieri e armuali stabiliti nell'allegato XI della stessa direttiva sulla qualità dell 'aria. 
E l'inottemperanza, da parte dell'Italia, alle norme sulle concentrazioni massime di PMIO (e altri inquinanti gassosi) nell'aria ha già costituito oggetto di una procedura di infrazione, la n. 2008/2194, archiviata nel giugno 2013 dietro -promessa, da parte italiana, dell'adozione di un cospicuo pacchetto di misure per  ripristinare il rispetto dei massimali previsti dalla direttiva 2008/50/CE.

Infine con una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea (19 dicembre 2012, C-68/11) l'Italia era già stata riconosciuta responsabile della violazione della legislazione UE in materia d'inquinamento atmosferico per gli anni 2006 e 2007. In tale contesto il progetto in questione appare controproducente sotto tutti i punti di vista (economico, ambientale e sanitario). Ne consegue che, se fosse portato a termine sulla base di una VIA obsoleta, potrebbe contribuire a una decisione da parte della Commissione di deferire di nuovo l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per le persistenti violazioni dei limiti d'inquinamento atmosferico.

Per questo motivo la prego di intervenire presso le autorità competenti a livello regionale affinché adottino provvedimenti idonei a scongiurare il prodursi degli effetti sopra enunciati.

Ringraziandola per la sua attenzione e confidando in una sua risposta, voglia gradire i miei più  distinti saluti. 

                             Cecilia Wikström Presidente 
                                          della commissione per le petizioni 



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